Luca Zanforlin, “Ke Amico 6”?

di Redazione Wittytv
Daytime

Il 9 maggio esce il nuovo libro di amici edito da Mondadori, questa volta si chiama Ke amico 6? Ne parliamo con l’autore Luca Zanforlin

Cosa dobbiamo aspettarci questa volta? Ero molto indeciso se rifare o meno un ‘altro romanzo su amici, poi parlando con la casa editrice, ci è venuta in mente un’ idea che era già stata molto in voga negli anni 80 soprattutto nel genere fantasy: il libro gioco o libro-game. Un libro gioco è un’ opera narrativa che invece di essere letta linearmente cioè dall’inizio alla fine, prevede alcune possibili alternative mediante l’uso di bivi che vengono segnalati alla fine di ogni capitolo. Quindi lettori diversi o il singolo lettore (che lo può quindi rileggere più volte) potranno fare via via scelte diverse e ciò condizionerà lo svolgimento e la fine della trama

Quali sono i temi trattati? I temi sono quelli cari ai giovani di oggi ma sono soprattutto le scelte del lettore a decidere come trattarli. Ed ecco che si potrà scegliere se:

  • Cedere al corteggiamento di uno sconosciuto o rimanere fedeli al proprio fidanzato.
  • Se per inseguire il proprio sogno occorre raccontare delle bugie ai propri  genitori o invece ascoltare i loro consigli
  • Se troncare un’ amicizia con una amica “esuberante” o accettarla per quello che è.
  • Se scegliere l’amore o l’occasione della vita.

Insomma i temi sono quelli che siamo soliti trattare nella vita di tutti i giorni  e con loro le scelte che siamo di volta in volta chiamati a prendere

E la scuola di amici cosa c’entra? Come sempre la scuola di amici è la cornice della storia ma  non solo ,anche qui possiamo giocare a scegliere se vogliamo essere ballerini o cantanti, se vogliamo entrare nella squadra bianca e nella squadra blu insomma il lettore è chiamato a fare le stesse scelte che devono fare gli allievi di amici

Nei tuoi libri parli sempre dei giovani, perché? Primo perché per me è più semplice ,da più di 10 anni vivo tutti i giorni con loro. Secondo  mi piace proprio il loro mondo ,la loro maniera di vivere e progettare il futuro. Mi affascinano e trovo che ,in questo mondo gestito da adulti aridi, ben venga chi si interessa  e da una voce ai giovani spesso considerati come una generazione di falliti o di arroganti superficiali. Ho quasi 50 anni e non ho problemi  a dire che nella mia vita vivo e  incontro più falliti e arroganti superficiali nel mondo degli adulti che tra le parole e i racconti dei giovani. L’età anagrafica non è quasi mai (per quanto mi riguarda) sinonimo di pulizia coerenza ed equilibrio per queste occorre fermarsi guardarsi dentro e conoscersi e questo lo si deve fare a prescindere dalla data di nascita scritta sulla carta d’identità.