Al via #iodonofiducia2017 di Fondazione L’Albero della Vita
Il 5% della popolazione italiana è costituito da donne e minorenni in povertà assoluta. Oggi, 17 ottobre 2017, è la Giornata Internazionale contro la Povertà.
Barbara è una mamma in difficoltà che non lavora da un anno. Miranda, sua figlia di soli 9 anni, è costretta ad assistere alla disperazione e umiliazione della madre. Sono questi gli elementi del nuovo esperimento sociale realizzato da Fondazione L’Albero della Vita per promuovere la campagna di sensibilizzazione #iodonofiducia sul tema della povertà assoluta in Italia, nuova piaga sociale del nostro Paese degli ultimi anni. 1 bambino su 8 in Italia vive in povertà assoluta e oggi, Giornata Internazionale contro la Povertà, l’Ente che si occupa da 20 anni di mamme e bambini in difficoltà, ha voluto lanciare una provocazione sul web.
“Cosa succede agli italiani di fronte a una richiesta di una madre disperata, da tempo senza lavoro, in cerca di un’opportunità per garantire un’infanzia e un futuro migliore alla sua bambina? Come reagiscono se una mamma esasperata arriva a fare una richiesta improbabile e apparentemente folle per uscire dal circolo della povertà? In quanti le darebbero fiducia?”.
Una provocazione non distante della realtà tuttavia, poiché la situazione messa in scena nell’esperimento sociale è qualcosa che può accadere quando ci si sente soli e quando viene a mancare una rete sociale di riferimento. Secondo gli ultimi dati Istat, elaborati per Fondazione L’Albero della Vita, infatti, nel 2016 le donne in povertà assoluta in Italia sono ben 2.457.956 (7,9% dell’intera popolazione femminile). Tra queste il 23,6% sono donne tra i 18-35 anni, il 17% tra i 36-45 anni, il 12,5% tra i 46-55 anni, il 6,6% tra i 56-65 anni e il 12,2% le over 65. Si tratta di donne in estrema difficoltà, che per uscire dalla loro situazione devono ritrovare fiducia in se stesse e la speranza per ricominciare a credere nel rapporto con gli altri, per uscire sia dall’incertezza economica che dal disagio.
“Quest’anno nella nostra campagna #iodonofiducia abbiamo voluto sottolineare il ruolo centrale della figura materna nella crescita del bambino” dichiara Ivano Abbruzzi, presidente di Fondazione L’Albero della Vita. “Sono infatti le madri, nel 90% dei nostri interventi, i nostri interlocutori, e sono sempre loro il motore di ripartenza per una famiglia in grave difficoltà. Quando una mamma vive una condizione di disagio, i bambini sono i primi a soffrirne. Vivere un periodo di deprivazione, anche se breve, può avere effetti negativi su tutto il percorso di vita futura e, a seconda della fase di sviluppo del bambino, gli effetti della povertà saranno diversi. Aiutare dunque una mamma” prosegue Abbruzzi “vuol dire aiutare i bambini che vivono con lei; vuol dire anche spezzare quel carattere intergenerazionale della povertà che incide sulla condizione presente dei bambini, nelle loro vite nell’età adulta e sulle generazioni a venire”.
Il programma di contrasto alla povertà assoluta di Fondazione L’Albero della Vita, “Varcare La Soglia”, così come i più recenti approcci del welfare, porta al centro degli interventi la persona, considerata in grado di concorrere all’uscita della propria situazione. Si passa così da una logica in cui le persone sono viste come portatori passivi di bisogni, a una in cui i soggetti in stato di disagio sono dotati di capacità e risorse.
Da qui nasce il nome della campagna #iodonofiducia perché uscire dalla povertà e dal disagio significa ricominciare a nutrire fiducia in se stessi e nelle proprie capacità: per poter trovare un lavoro dopo averlo perso, per riallacciare i legami familiari deteriorati dallo sconforto e dall’incertezza economica e sociale, per ritrovare speranza e opportunità nel rapporto con l’altro e con la collettività. Proprio per questo, “donare fiducia” significa consentire a chi ha perso tutto di riappropriarsi in primo luogo dei propri valori. Significa dare, attraverso un gesto piccolissimo, una spinta decisiva a quella voglia e a quel bisogno di non arrendersi che caratterizzano la maggior parte delle famiglie colpite dalla povertà, soprattutto quando al loro interno ci sono bambini e ragazzi.
Per ripartire, c’è bisogno di fiducia.